e chi lo ha detto che in italia non si fanno cose eccellenti?

[pamaz]

A me piace e anche parecchio........

[Ospite]

Chitarre, amplificatori ed effetti pero' tutta la vita Made in USA o al limite in UK.

[pamaz]

Chitarre, amplificatori ed effetti pero' tutta la vita Made in USA o al limite in UK.

e a questo punto te la cerchi. Perchè riuscirei a farti cambiare idea quasi sicuramente. Certamente sulle chitarre, altrettanto certamente anche sugli amplificatori e forse anche sugli effetti.

[Ospite]

e a questo punto te la cerchi. Perchè riuscirei a farti cambiare idea quasi sicuramente. Certamente sulle chitarre, altrettanto certamente anche sugli amplificatori e forse anche sugli effetti.

Scherzavo Paolo, la chitarra su cui ho investito di piu' e che suona meglio di tutte quelle che ho avuto viene proprio dalla tua regione.

Sugli amplificatori: ho provato un M1, bello ma non mi piace; a casa del Seba l'ho sentito suonare un suo ampli, gran suono.

Effetti: mi sono piaciuti tutti i T-Pedals che ho avuto e pure l'alimentatore PW4 della Masotti non mi ha dato problemi.

C'e' solo un problema, grosso: se uno cambia idea o per necessita' deve vendere in fretta, allora col Made in Italy son dolori. Io alla fine i T-Pedals li ho venduti a un prezzo giusto, senza svenderli, ma ci ho messo sei mesi. Un DAM o un Analogman hanno piu' mercato, senza dubbio. Sugli amplificatori la cosa e' ancora piu' marcata, questo perche' secondo me personalizzate troppo, quindi i potenziali acquirenti non hanno un catalogo o un sito a cui fare riferimento...

Queste sono impressioni mie, a parte un corso di marketing non so nulla di come commercializzare un prodotto, certo che pero' secondo me un sito fatto bene, con alcuni modelli di amplificatore, descrizioni ecc. aiuta.

Prendiamo cloni del Marshall: se parliamo di Germino ha quei 4-5 modelli da dieci anni, fatti sempre allo stesso modo tranne piccolissime modifiche, quindi anche come usato hanno una collocazione; se ho l'ampli che e' basato sulla plexi, pero' ha l'inverter in quest'altro modo e quest'altro accorgimento...come usato vale 500 euro.

Te lo dico da possessore di 2 chitarre assemblate (su 3 che ne possiedo). Bellissime e suonano esattamente come voglio io, ma se volessi rivenderle ci prenderei forse 600 quando fra legno, pickup ecc. ne ho spesi 1500...

[Giorgio V.]

Non bisogna confondere il discorso qualità con rivendibilità però.

Sono due cose che non sempre, come hai fatto notare anche tu, vanno di pari passo.

Io il mio T-Fuzz non lo venderei mai. Ci suonerò 10 minuti ogni due mesi ma quando lo uso sono contento.

[pamaz]

Scherzavo Paolo, la chitarra su cui ho investito di piu' e che suona meglio di tutte quelle che ho avuto viene proprio dalla tua regione.

Sugli amplificatori: ho provato un M1, bello ma non mi piace; a casa del Seba l'ho sentito suonare un suo ampli, gran suono.

Effetti: mi sono piaciuti tutti i T-Pedals che ho avuto e pure l'alimentatore PW4 della Masotti non mi ha dato problemi.

C'e' solo un problema, grosso: se uno cambia idea o per necessita' deve vendere in fretta, allora col Made in Italy son dolori. Io alla fine i T-Pedals li ho venduti a un prezzo giusto, senza svenderli, ma ci ho messo sei mesi. Un DAM o un Analogman hanno piu' mercato, senza dubbio. Sugli amplificatori la cosa e' ancora piu' marcata, questo perche' secondo me personalizzate troppo, quindi i potenziali acquirenti non hanno un catalogo o un sito a cui fare riferimento...

Queste sono impressioni mie, a parte un corso di marketing non so nulla di come commercializzare un prodotto, certo che pero' secondo me un sito fatto bene, con alcuni modelli di amplificatore, descrizioni ecc. aiuta.

Prendiamo cloni del Marshall: se parliamo di Germino ha quei 4-5 modelli da dieci anni, fatti sempre allo stesso modo tranne piccolissime modifiche, quindi anche come usato hanno una collocazione; se ho l'ampli che e' basato sulla plexi, pero' ha l'inverter in quest'altro modo e quest'altro accorgimento...come usato vale 500 euro.

Te lo dico da possessore di 2 chitarre assemblate (su 3 che ne possiedo). Bellissime e suonano esattamente come voglio io, ma se volessi rivenderle ci prenderei forse 600 quando fra legno, pickup ecc. ne ho spesi 1500...

Qui in effetti la filosofia è quella di comprare e cambiare con una certa frequenza.

Io, sarà per età, gusti, stile personale, o semplicemente perché lavoro nel settore, non riesco ad essere feticista né tanto meno a considerare gli strumenti, delle cose che cambio con la frequenza con cui si cambia la biancheria.

Per cui se ho speso 2000 euro per un clone di stratocaster , ma suona come mi aspetto, francamente a me non me ne può fregar di meno.

Semplicemente se compro qualcosa, alla fine me lo tengo. Pertanto il valore delle cose da un punto di vista commerciale per me è relativo.

In soldoni, se venisse qui qualcuno a propormi la chitarra personale di steve vai a 2000 euro, non la comprerei perchè è uno strumento che non mi interessa.

Mi interessa molto di più quanto quella cosa mi piaccia, o soddisfi una mia necessità. Poi del valore, (se posso permettermi quell'oggetto), mi frega veramente meno di zero.

[Guest Max]

A me non piacciono ne ampli ne chitarre e tantomento i pedali italiani... in particolar modo tutto ciò che proviene dal veneto!

[Ospite]

Sono d'accordo, pero' mica e' detto che se una cosa e' rivendibile facilmente allora deve suonare male per forza, anzi spesso e' vero il contrario.

Nel senso: se spendo 2000 o 3000 euro per una chitarra o un amplificatore o 300 per un pedale; voglio che suoni come dico io ma pure che tenga il valore se un giorno saro' costretto a venderlo per un qualsiasi motivo. Spendendo quelle cifre non mi sembra una cosa irragionevole...

[pamaz]

Sono d'accordo, pero' mica e' detto che se una cosa e' rivendibile facilmente allora deve suonare male per forza, anzi spesso e' vero il contrario.

Nel senso: se spendo 2000 o 3000 euro per una chitarra o un amplificatore o 300 per un pedale; voglio che suoni come dico io ma pure che tenga il valore se un giorno saro' costretto a venderlo per un qualsiasi motivo. Spendendo quelle cifre non mi sembra una cosa irragionevole...

mai detto il contrario. ma siccome ognuno vive le sue passioni come meglio crede..........

pensa un po. sarei molto appassionato di fotografia. Tanto appassionato.

Quando me lo potevo permettere, ho speso in un anno l'equivalente di una Audi A4 in macchine fotografiche di vario genere, accessori, camera oscura e ste robe qui.. Analogiche.

Ho ancora tutto perchè semplicemente all' uscita del digitale il livello qualitativo era tristissimo e ho continuato a scattare in analogico.

Oggi mi ritrovo con un sacco di cose che hanno perso moltissimo del loro valore economico, e quindi dovrei essere tentato di mangiarmi i cosiddetti.

E invece, guarda un po, non me ne può fregare di meno. Perchè ogni volta che prendo in mano le Leica, le Contax e rispettivi corredi di ottiche, capisco che oggi il digitale sarà meraviglioso, ma gli oggetti che appartengono al digitale non hanno un decimo della classe che avevano quelli analogici.

E allora mi godo quelli.

Pur riconoscendo che ormai il digitale ha surclassato l'analogico ( non nel bianco e nero secondo me), mi contiuo a godere il fatto di avere delle cose fantastiche ( di valore ormai svilito) che però quando scatti una foto ti danno un piacere non paragonabile a nessuna digitale che mi sia passata per le mani in prestito.

Peralto, piccolo inciso visto che sei in UK ancora per un po.

Pensa. Ho ricevuto la visita di una ragazza di vent'anni che studia fotografia all'università in quel di Londra. Li continuano ad addestrare i fotografi usando l'analogico. Scelta secondo me intelligentissima.

Lei mi ha pregato di venderle un po di attrezzatura analogica. Considera che io non ho una digitale seria. ma solo una compatta.

Poteva essere l'occasione per finanziare l'acquisto di un po di materiale nuovo, visto che attualmente certo non navigo nell'oro.

Ho rifiutato.