Guest Bru Inviato March 24, 2012 Segnala Inviato March 24, 2012 L'ho visto ieri sera, regia di Marco Tullio Giordana, film che ripercorre le vicende della strage di piazza Fontana del 1969. Le mie impressioni direi che sono ambivalenti: è un bel film, fatto bene, ma troppi sono gli aspetti sottovalutati, se non elusi. Certo, per offrire una panoramica più completa della vicenda, ci sarebbero volute almeno 3 ore di pellicola (perché non farlo?) e il regista ha voluto evidentemente puntare su determinati aspetti, senza allargare il piano storico e politico, ma sotto una prospettiva storica lascia alla fine troppe falle. Per chi, come il sottoscritto, ha vissuto tutte le conseguenze derivate da quel 12 dicembre, la vicenda fa parte del proprio patrimonio generico: vedere passare Stefano Delle Chiaie, Merlino o Zorzi, accennare a Ordine Nuovo o al principe Borghese, può avere un senso e ne abbiamo gli strumenti; ma cosa può trarne un giovane da simili accenni? Si punta molto sulla relazione tra Calabresi e Pinelli, interessante e, oltre tutto, intepretati in modo eccezionale da Mastrandrea e Savino; allo stesso tempo si sorvola molto su Valpreda, che in ogni caso subì non poche conseguenze. Avendolo conosciuto, poi, mi pare un po' strana la sua immagine di pazzoide che passa nel film. Giordana non manca di mettere in luce le connivenze tra servizi segreti ed estrema destra, il tentativo di golpe di quegli anni, la CIA, l'anticomunismo della DC, Gladio, la Nato, le preoccupazioni per il centrosinistra a venire ecc. Allo stesso tempo non si può notare una certa indulgenza nei confronti di Calabresi, fatto passare per vittima senza alcuna responsabilità; ma Pinelli volò dalla finestra del suo studio. Forse non era in quella stanza, ma la verità non venne mai a galla. Idem le considerazioni su Aldo Moro: non si manca di far notare la sua responsabilità nell'insabbiare una strage che fu di Stato, ma non si ha il coraggio di andare oltre. E' ancora difficile toccare nel modo dovuto dei personaggi come Calabresi e Moro, vittime negli anni seguenti delle BR e Giordana ha voluto mantenere la mano leggera: corresponsabilità e ragion di Stato, ma non completamente colpevoli. Non si dà il giusto peso, infine, alle conseguenze determinanti che quella strage ebbe su tutto l'arco degli anni 70, sui movimenti, sullo scontro frontale e sull'inasprimento della violenza su tutti i fronti; ovvero, ciò a cui mirava la strategia della tensione e ciò che riuscì a realizzare. Il film suggerisce, accenna, ma ripeto, senza un minimo di conoscenza dei fatti, non sarà facile che un ventenne o un trentenne possa avere un quadro minimo della questione, e questo per me è un grosso difetto. Poco convincenti anche le figure di Freda e Ventura. Detto questo, e per non dilungarmi oltre, anche se lo farei volentieri, per me il film merita comunque e può essere uno spunto per andare oltre e riflettere su una vicenda che nel 2012 non ha colpevoli e, ancora oggi, non manca di avere ripercussioni sulla nostra "democrazia". http://www.youtube.com/watch?v=tT5rMJWkG-k 1 Cita
cpipan Inviato March 24, 2012 Segnala Inviato March 24, 2012 Ho letto una bella recensione del film qualche giorno fa che, per certi versi, ricalca, anche se in toni più morbidi la tua. Al di là delle varie prove d'artista, non sono molto attratto da questo genere di film (come quello in uscita sui fatti di Genova). Mi sembra scontato che le ricostruzioni debbano pagare lo scotto di rispettare, più o meno velatamente, dolori e memorie che sono ancora ben presenti e, probabilmente, protetti. (sullo stesso tema, ho invece molto apprezzato "La notte che Pinelli" di Sofri, quello vecchio) Visti i limiti, preferisco di gran lunga le risoluzioni traslate, come una buona parte delle interpretazioni di Volontè negli anni '70 (Indagine su un cittadino.., La classe operaia ecc) che, senza perdersi in perfezioni iconografiche, avevano una potenza comunicativa, a mio avviso, molto più efficace. O, in alternativa, spararmi qualche ora di filmati originali su raistoria (o come diavolo si chiama). Ma, invece di fare il Morandini, racconta un po' di Valpreda valà, che mi interessa ben più del filmetto in questione! Cita
Guest Bru Inviato March 24, 2012 Segnala Inviato March 24, 2012 Valpreda lo potevi incontrare tranquillamente a Milano, dietro al bancone del suo bar, La Barricata. Nulla di che, conoscenza come cliente in un bar anomalo, più circolino anarchico che negozio Il film per me merita comunque, ma non ho letto recensioni in giro. Alla fine, anche questo può essere visto come una visione traslata, puntando su un certo clima e sulla relazione dei due personaggi principali, Pinelli e Calabresi. A me piace molto Giordana ed ho apprezzato tantissimo il suo "la bella gioventù" e quel capolavoro che è "I cento passi". Cita
koluilkuale Inviato March 25, 2012 Segnala Inviato March 25, 2012 ieri sera da Fazio(che mi sta sempre sul prepuzio) c'erano i tre protagonisti che hanno chiuso l'intervista leggendo un editoriale cazzuto di Pasolini magari c'è già sul tubo io vado a vederlo e poi vi dico la mia Cita
Guest Bru Inviato March 25, 2012 Segnala Inviato March 25, 2012 Il figlio di Calabresi: http://www.corriere.it/cronache/12_marzo_25/calabresi-cazzullo_3e597db2-764d-11e1-a3d3-9215de971286.shtml Cita
keithcello Inviato April 6, 2012 Segnala Inviato April 6, 2012 A me il film è piaciuto, è evidente che non si potesse approfondire ulteriormente la vicenda, già così è un bel filmone da assorbire...Da quello che sapevo io, una delle pochissime "quasi certezze" (in queste cose meglio non mettere mai la mano sul fuoco) è che Calabresi fosse veramente fuori dalla stanza nel momento in cui Pinelli cade... Cita
Guest Bru Inviato April 6, 2012 Segnala Inviato April 6, 2012 Qui c'è il libro di Sofri, in risposta ad alcune tesi del film: http://www.43anni.it Cita
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