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Inviato

Si è sempre dibattuto su quanto influisse lo spessore del manico sul suono finale di una chitarra, cosa difficilmente verificabile a meno di eliminare tutte le variabili relative all'uso di chitarre differenti, anche con specs uguali.

 

Beh si è fatto un bel passo avanti con questo video, in cui hanno fondamentalmente suonato lo stesso manico progressivamente privato della massa di legno. Ovviamente le differenze potrebbero essere dovute ad un playing leggermente differente, ma sono ben udibili, ed è opportuno tenerne conto.

 

 

 

8:38 per i suoni

  • Like 4
Inviato

:facepalm: ...i giapponesi :rolleyes:

Comunque video molto interessante che mi conferma tra l'altro le impressioni datemi dalla mia "Penelope", cui ho voluto lasciare un manico davvero enorme: le dimensioni contano, altrochenò! 

 

  • Like 1
Inviato

Si, la differenza è piuttosto marcata. Può però essere appianata, probabilmente ci sono anche body che suonano più grossi di altri, credo sia già capitato a qualcuno di provare Strato con manici enormi che suonavano (magari unplugged) meno cicciose di altre con profili più sottili. Però adesso esigo un manico quadrato.

Inviato

Porco cane che differenza. Il timbro di base è sempre lo stesso, ma andando ad assottigliare il manico il suono perde progressivamente corpo, è innegabile.

 

Poi, per carità, con l'eq dell'ampli stravolgi il suono mille volte di più. Però la differenza è innegabile.

Inviato

Anch'io avevo già sentito la storia di persone che avevano assottigliato il manico e lamentavano che il suono aveva "perso" qualcosa (sempre controbilanciato, però, da un guadagno in termini di suonabilità), però andando a "toccare con mano" non pensavo che la differenza fosse così diretta e marcata.

Inviato
1 ora fa, Event Horizon dice:

Nulla che non si possa compensare con un tocco di eq, però la differenza c'è e si sente. Non immaginavo che fosse così marcata.

Non credo si possa restituire con l' eq quello che la chitarra non ti da più...

  • Like 3
Inviato
18 minuti fa, Psiche88 dice:

È evidente la differenza però non mi sento di condannare uno spessore minore e preferire uno maggiore...

 

Io ho mani relativamente piccole e preferisco essere comodo nel playing per poi cercare di compensare la minor "ciccia" da ampli e pedali. Il che non significa che io sia più comodo con manici sottilissimi, anzi.

Inviato

alla luce di tutto ciò sono sempre più curioso di sapere perché sia Fender che Gibson continuano a proporre manichini sottili. Sarebbe interessante vedere i dati di vendita, magari nel mercato asiatico funzionano solo gli slim, boh.

I manici sottili sono la ragione primaria per cui non acquisto Fender o Gibson standard.

Inviato
 
Io ho mani relativamente piccole e preferisco essere comodo nel playing per poi cercare di compensare la minor "ciccia" da ampli e pedali. Il che non significa che io sia più comodo con manici sottilissimi, anzi.
No ma questo ci sta se hai le mani piccole... io invece mi sono reso conto che non digerisco più questi clean così pieni... mi spiego meglio... ho sempre rifiutato e mal digerito (per esperienza personale) quei suoni "sottili" alla strato per intenderci, ho sempre preferito humbucker, mogano e tutto quello che conviene ad avere un suono di partenza ricco... oggi invece pensa che suono con gli humb splittati perché gli humb pieni mi mettono tipo in soggezione, di fare attenzione ad ogni singola nota solista... ho rivalutato anche il suono strato... tant'è che lontanamente un pensiero di vendere la prs custom 22 è sempre più vicino... cmq ritornando al topic io non penso che una perdita di frequenze dettate dal manico debba essere una cosa negativa, anzi, può essere il punto di partenza per "maltrattare" con pennate decise la propria chitarra senza il timore di fare casino... spero di non essermi spiegato male da far sembrare tutto il discorso una cazzata
  • Like 1
Inviato

Indagini di mercato credo illustrino ampiamente come il player medio tenda a lamentare insistente vulvite quando incontra un manico leggermente più spesso del normale.

 

A ben guardare mi pare siano rarissimi i marchi che propongono chitarre con profili del manico spessi, qualche indagine di mercato devono averla fatta.

  • 8 months later...
Inviato

Ragazzi ma la paletta quanto influisce sul suono? 

Prendo come esempio le telecaster che nella versione deluxe presentano una paletta (a me personalmente non piace nel contesto tele) stratoide molto importante come dimensioni...

Altra curiosità: la tastiera in palissandro e la tastiera in acero, come rispondono alle vibrazioni dello strumento e con quale risultato?

Inviato

L'acero mediamente è più aperto, il palissandro più tondo e la paletta influisce sul sustain come massa vibrante.

 

In realtà a me piace l'acero come sensazione sotto le dita, il palissandro meno. Fa più differenza la dimensione del manico che la tastiera. La paletta alla fine mah, se no non farebbero le headless

Inviato

mah ci sono 1000 teorie e ogniuno ha la sua.....

 

per mia esperienza:

 

- un manico grosso non sempre suona di piu

- la tastiera fa una bella differenza, gia una tastiera in palissandro piu sottile della meta anni 60 (fender) in su suona diverso dalle slapboard...

- la paletta sempre legno é, e sicuramente influisce al suono! se le fanno headless é per un altro motivo...

- ogni pezzo di legno é diverso, quindi 2 strumenti fatti dallo stesso tipo di legno possono suonare completamente diversi...

  • Like 3
Inviato

Stavo per mettere il like a scheggia poiché condivido le sue impressioni, quando mi arriva la notifica che marc ha postato qualcosa, così l'ho letto e anche qui ho trovato cose condivisibili, sicché non so più a chi cazzo mettere il like

Inviato

Per la paletta, è solo un aneddoto, ma quella della mia Dwight (è una paletta a banana stile explorer) è più grossa del normale. Tipo un 20% in più di una classica paletta Gibson. Ho chiesto spiegazioni al costruttore è mi ha spiegato che è per una questione di suono e di robustezza.

 

Naturalmente non sono andato a piallarla per vedere se aveva ragione.

Inviato

Il discorso paletta è vero, non è una chiacchiera da bar. Sulle G già passare dalle Kluson alle Grover cambia davvero per la massa che si aggiunge.

Inoltre ricordo che il buon Aspen Pitmann di GT si era inventato il Fathead...

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Inviato

intanto vi ringrazio per le dritte, vi spiego la situazione così sulla base di questo mi potete aiutare: mi sto accingendo a voler sostituire il manico nella mia tele, ma non per fattore estetico... ho provato il profilo Fat (warmoth) ma non mi trovo, per gli accordi si, ma nelle note soliste no.... precisamente non era tanto la profondità del manico ma la larghezza della tastiera che mi dava l'impressione di avere uno spazio importante tra pollice e dita... questo lo dico parlando da profano...

ai fini esclusivamente funzionali dello strumento, oltre verniciatura nitro, quale sarebbero secondo voi le specifiche migliori da discutere con il liutaio per partorire un manico funzionalmente valido e superiore? profilo C.

 

 

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