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Appunto. Dicevo The Pot perché l'ingresso della chitarra è devastante ed è puro suono Diezel, e quello non posso (ma una Diezel prima o poi la prendo). Però Aenima non credo che con una plexi sia poi così distante

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Appunto. Dicevo The Pot perché l'ingresso della chitarra è devastante ed è puro suono Diezel, e quello non posso (ma una Diezel prima o poi la prendo). Però Aenima non credo che con una plexi sia poi così distante

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Siamo in due  :sorrisone:

Ad ogni modo, secondo me si può fare, io son riuscito a rendere credibile Lateralus solo con la JMP, ma si sente che manca qualcosa (stessa cosa per pezzi come Stinkfist).

Prova, poi sappimi dire  :lol:

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Perché non ho tempo. Considera che ho appena ordinato un Honey bee a sergio nonostante disponga di tutti i componenti e della pcb per farlo. Mi annoio proprio.

Bb? Mai piaciuto, l'ho avuto e ce l'ha il chitarrista con cui suono. Troppo morbido

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Sarei curioso di provare un OD/boost che riesca a restituire sonorità più moderne, così da fare solo JMP tirata per alcuni pezzi e aggiungere il pedale per colmare le lacune della VH4. Non ho idea di cosa cercare, ci sarebbe il Fortin Grind, ma non son convintissimo

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Spero molto nel nuovo friedman, vista anche la eq.

Ma si, tanto alla fin fine quasi tutti i distorsori rimandano al suono Marshall. La direzione è quella

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Senza andare troppo nel dettaglio: Undertow è solo superbass (che non è originale). Da Aenima in poi le cose cambiano fino a 10000 days che è quasi solo VH4

 

Sto andando a memoria, quindi può essere che scriva qualche imprecisione:

in 10,000 Days usava una Dual Recto, una VH4 e la SuperBass. Le prime due su casse Mesa, la terza credo Marshall.

Tutte contemporaneamente, ogni cassa microfonata con 3 microfoni diversi, tutto in un unico banco da cui poi si miscelavano i suoni per ottenere quel risultato (stratosferico per quanto riguarda i miei gusti).

 

Se dovessi sceglier un solo pedale per avvicinarmi a quei suoni... caz.. l'è dura..

Quando avevo solo la Plexi ci usavo un Marshall Jackhammer, ma sono passati anni e non so quanto il buon ricordo che ne ho possa ancora essere veritiero.

 

Poi ho preso la Dual Recto e la paura è passata al volo.. il suono era quello lì.

 

Ad oggi opterei per un MXR EVH Distortion. E' versatile, e il sound sembra un giusto mix tra british e american. Non costa poco per essere un MXR ma merita una pova secondo me.

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Sto andando a memoria, quindi può essere che scriva qualche imprecisione:

in 10,000 Days usava una Dual Recto, una VH4 e la SuperBass. Le prime due su casse Mesa, la terza credo Marshall.

Tutte contemporaneamente, ogni cassa microfonata con 3 microfoni diversi, tutto in un unico banco da cui poi si miscelavano i suoni per ottenere quel risultato (stratosferico per quanto riguarda i miei gusti).

 

Se dovessi sceglier un solo pedale per avvicinarmi a quei suoni... caz.. l'è dura..

Quando avevo solo la Plexi ci usavo un Marshall Jackhammer, ma sono passati anni e non so quanto il buon ricordo che ne ho possa ancora essere veritiero.

 

Poi ho preso la Dual Recto e la paura è passata al volo.. il suono era quello lì.

 

Ad oggi opterei per un MXR EVH Distortion. E' versatile, e il sound sembra un giusto mix tra british e american. Non costa poco per essere un MXR ma merita una pova secondo me.

 

Su tutto l'album ha usato tutti e tre gli amp? Da qualche parte si è parlato anche un amp Peavey usato sporadicamente

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A livello di registrazione sicuramente sì, così facendo aveva la possibilità di registrare tutto insieme e poi eventualmente togliere dal mix quello che non gli serviva, o miscelare di volta in volta in modo diverso.

 

Insomma.. tanta roba :lol:

 

 

Peavey non saprei, almeno nelle interviste che lessi all'epoca non ne parlavano. Non lo escludo comunque, in quegli studi di solito ampli come 5150, DSL, Dual Recto etc etc son sempre presenti...

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fatto lo switch. E fatta anche la NFB variabile. Quindi potevo passare da topolgia bass a lead solo con uno switch e passare gradualmente da negative feedback da JTM45 fino a 1959.

Ma la realtà è che non cambia la vita, la differenza è veramente minima, e alla fine l'ho tolto.

La differenza vera non è sui catodi di V1, è dopo, probabilmente sulla phase inverter.

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Le differenze sono diverse tra lead e bass (a parità di anni ovviamente), ma quella che più contraddistingue il suono delle due è il bright cap da 4,7 o 5n: è lui che dà quell'attacco micidiale alla superlead, con gli acuti dritti e a fuoco e i bassi più fermi.

In seconda battuta la controreazione con 100k su 8ohm, per quel suono esplosivo di finale.

Ma terzo - e soprattutto - la differenza la fa poterla alzare al volume a cui suona bene ;)

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Le differenze sono diverse tra lead e bass (a parità di anni ovviamente), ma quella che più contraddistingue il suono delle due è il bright cap da 4,7 o 5n: è lui che dà quell'attacco micidiale alla superlead, con gli acuti dritti e a fuoco e i bassi più fermi.

In seconda battuta la controreazione con 100k su 8ohm, per quel suono esplosivo di finale.

Ma terzo - e soprattutto - la differenza la fa poterla alzare al volume a cui suona bene ;)

 

 

L'altro giorno in saletta da Tilt ho rialzato il volume della plexi dopo anni forse.

Complici anche le nuove EL34 II della JJ, per me bellissime, era un suonone. I pedali non c'entravano nulla da come mi sono abituato a usarli negli ultimi tempi. Bastava un nulla per avere una botta allucinante.

 

La controreazione a 100k su 8ohm io posso settarla, ho il pot da 27k a 127k sugli 8ohm (pot da 100k con resistenza a 27k, per non scendere sotto al valore classico da JTM). Ma quella distorsione di finale, un po' spugnosa, a me non piace.

La tengo bassa l'NFB, intorno ai 47k canonici.

 

La differenza anche dello split sui catodi di V1 non era tanto nella cattiveria, ma nella resa dei bassi stessi. Più bello in shared.

 

 

Il riot reloaded che sega bassi?

Zero proprio.

 

ah boh. Io non ho mai provato ne l'uno ne l'altro. Lo dice pittorn nel video di presentazione del reloaded.

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scusate se continuo nell'off topic, (Tool addicted...) mi sembrava interessante:

 

“Adam mainly runs three amps: He has a Marshall that he loves, a Diezel and then he was using a Mesa Boogie at one point. I brought in a Bogner Uberschall head and a Rivera Knucklehead Reverb, and several other things. Then we just experimented with combinations of heads and cabinets until it worked for the song. Most of the 4×12s were Mesa Boogie cabinets, which are superior for their low end, except for the Marshall head, which went through a Marshall cabinet, and the Rivera went through a Rivera cabinet. I usually used stock miking. For me, that's a Shure SM57 and a Sennheiser 421 on every cabinet. The third mic could be anything that I felt the sound needed more of.”

The signal chain for tracking guitar was a bit complex. “Adam would play into whatever pedals he needed,” Barresi says. “That signal then went into a Systematic Systems Splitter. Then it would go to between three and five heads. The signal from the heads went to their own individual cabinets. Each cabinet had two or three microphones on it. Then all the microphones came back to the console, and they were blended down as separated for each amp. The Diezel amp went to its own track. The Marshall amp went to its own track. The third track was a blend of the Bogner and the Rivera, or whatever I liked for the song. And that would be one take — three tracks of guitar.”

 

Roba facile da rifare con un pedale insomma! :lol:  :lol:

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scusate se continuo nell'off topic, (Tool addicted...) mi sembrava interessante:

 

“Adam mainly runs three amps: He has a Marshall that he loves, a Diezel and then he was using a Mesa Boogie at one point. I brought in a Bogner Uberschall head and a Rivera Knucklehead Reverb, and several other things. Then we just experimented with combinations of heads and cabinets until it worked for the song. Most of the 4×12s were Mesa Boogie cabinets, which are superior for their low end, except for the Marshall head, which went through a Marshall cabinet, and the Rivera went through a Rivera cabinet. I usually used stock miking. For me, that's a Shure SM57 and a Sennheiser 421 on every cabinet. The third mic could be anything that I felt the sound needed more of.”

The signal chain for tracking guitar was a bit complex. “Adam would play into whatever pedals he needed,” Barresi says. “That signal then went into a Systematic Systems Splitter. Then it would go to between three and five heads. The signal from the heads went to their own individual cabinets. Each cabinet had two or three microphones on it. Then all the microphones came back to the console, and they were blended down as separated for each amp. The Diezel amp went to its own track. The Marshall amp went to its own track. The third track was a blend of the Bogner and the Rivera, or whatever I liked for the song. And that would be one take — three tracks of guitar.”

 

Roba facile da rifare con un pedale insomma! :lol:  :lol:

 

Questo è un po' un casino

 

lol

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