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guitarGlory

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  1. Solo per rimarcare l'estrema culattoneria e l'assenza di pedali storti
  2. Un'altra differenza fondamentale è che... non è un attenuatore. È un load + reamp con finale a stato solido, in questo è più simile al Boss Tube Amp Expander.
  3. Credo però che molti come me facciano quasi tutto dal cell, quindi più un'app editor Android o Apple.
  4. Quindi Seba consigli di usare il codice HTML per una visualizzazione diretta delle immagini caricate? Cmq temo che a breve anche ImgBB farà la fine di Photobucket, vedo troppi banner di abbonamento comparsi nell'ultimo periodo, secondo me conviene trovare un'alternativa perché poi se bloccano le immagini tutti i thread resteranno orfani com'è successo in precedenza... c'erano thread pieni di bellissime foto su TGP, MyLesPaul e LesPaulForum, completamente rovinati da photobucket che all'epoca usavamo tutti in quanto gratuito.
  5. C'è un problema sì, non embedda le immagini.
  6. Prova, vediamo se funge o se ha proprio problemi la piattaforma. [url=https://ibb.co/NdRkr1Kk][img]https://i.ibb.co/HfZMCNqM/PXL-20250226-183221302.jpg[/img][/url]
  7. Non riesci perché hai scelto di copiare solo il link e non l'URL, in quel modo quando copi e incolli ti mette solo il testo del link.
  8. Ciao carissimo, sono d'accordo praticamente su tutto. C'è solo un piccolo dettaglio su cui abbiamo visioni differenti: ho fatto numerose prove sia con magneti vintage su repliche PAF moderne, sia con magneti moderni su PAF veri, e la differenza non è così tanto marcata, tranne per il fatto che i magneti A4 moderni spesso suonano più simile a degli A5 vintage piuttosto che a degli A4 vintage. Tutte queste prove fatte hanno sempre dato lo stesso risultato: i PAF suonano da PAF anche con un magnete decente moderno, il suono cambia leggermente (anche in funzione della lega dei magneti provati), ma la dinamica resta invariata e la sensazione è sempre quella di suonare un PAF. Girando la frittata, ovvero mettendo vari magneti vintage su varie repliche PAF, pur essendoci un miglioramento, non ho mai avuto la sensazione di aver trasformato le repliche in dei PAF veri. Ho anche avuto svariati set fatti già dai rispettivi costruttori con Plain Enamel NOS + magneti anni '50 (Wizz, Rewind e Stephens Design) e anche in questo caso non erano identici ai PAF sotto le dita (pur essendo uno di quei set di Wizz il più simile che ho avuto ai PAF veri). Ora, io non faccio pickup e non mi azzardo a dare spiegazioni tecniche sul perché non siano uguali... forse altri materiali come l'acciaio delle basette o gli slug ecc incidono anche loro più di quello che si creda? Forse si può imputare alla somma di queste piccole differenze tra materiali vecchi e nuovi? Detto questo, ripeto concordo con tutto il resto, era solo una piccola precisazione sul discorso dell'importanza dei magneti, che sicuramente c'è ma non è assolutamente la variabile principale. gLory
  9. Prossima puntata. Di quelle coi P90 ne ho anche di più, coprono tutto il periodo dal '52 al '64... più una moderna che comunque suona molto bene, soprattutto in relazione al prezzo.
  10. Flametone fa buoni pickups, ne ho avuti alcuni set (un paio miei, gli altri montati ad amici)... sempre un po' più spinti dei PAF medi e purtroppo non molto costanti come qualità: alcuni più giusti, altri meno. C'è di meglio? Sì Sono da buttare? No, specie se è uno dei set usciti carini.
  11. Tutto giusto... quella selezione pickups di NotJustGuitars è un tantino anche merito mio, essendo amici io e il proprietario
  12. Sto giusto mettendo su una bluez-band, così tanto per giocare un po', vediamo che vien fuori... anche se so già che - suonando io - diventerà subito più rock-bluez che una band purista dello sgrattugio Sono indeciso se inserire un pianista-organista o no...
  13. Bella, mi piace, tamarra il giusto con l'humbucker ignorante zebra scoperto a fare il paio col giallo acceso. Tasti 6105?
  14. No ma va', i Wizzi normali sono buoni, solo che qui ho messo i due che (per me) sono il top tra le repliche PAF, e ci ho aggiunto i Brandon per il vantaggiosissimo rapporto Q\P, ma se hai già i Wizz non è che vadano buttati ecco Sono anche due filosofie un po' diverse eh: i Brandon come frequenze sono più equilibrati, per certi versi più simili agli Stephens Design, senza quella punta caratteristica che hanno i Wizz sulle alte. E la scelta dipende anche dalla chitarra su cui si vanno a montare: se posso sentirla e provarla, di solito scelgo in base al singolo strumento... se invece non posso provare prima, consiglio i Brandon perché con un budget sotto i 500€ per me sono imbattibili.
  15. Non avrei saputo dirlo meglio. Capisco anche il discorso di SirMino, perché di base ha senso: il digitale uniforma e appiattisce le differenze sonore e dinamiche tra strumenti comunque simili concettualmente. Però non c'è solo il lato sonoro, quello è solo una parte: restano comunque il piacere di suonare uno strumento fatto bene, il feeling, la risonanza ecc.
  16. Ah non lo so... la tengo appesa perché è bella, mica la suono
  17. BUAHAHAHAHA (risata sardonica di quello che sa cos'hai)
  18. Che poi tecnicamente non sono brutti pickup i Throbak, solo che non suonano da PAF... vanno molto bene su suoni hi-gain ad esempio, dove un po' meno armoniche e più compattezza possono essere utili.
  19. Sicuro Fra? Io sapevo c'era una contestazione del trademark "PAF" e "Double White" da parte di Gibson a inizio 2024, ma non ho più letto gli esiti. Anche se è vero che nel frattempo Gibson ha ri-iniziato a fare i DW... quindi può essere assolutamente che hai ragione eh
  20. Apro un thread dedicato, in cui si può parlare di Paffettini e affini Allora... da dove cominciamo? Ma dai PAF, dagli originali, quelli montati da Gibson sulle burst vere dal 1957 al 1960... però se si parla di suono, estenderei tranquillamente il periodo di eccellenza fino alla metà degli anni '60, durante i quali venivano montati sulle prime SG (chiamate ancora "Les Paul" fino ai primi mesi del '63), 335 e vari tipi di hollow e semi-hollow, poiché sono di fatto, sia da un punto di vista costruttivo sia sonoro, uguali agli ultimi P.A.F. short magnets (cambia la decal in Pat. Number, perché Gibson ricevette appunto il numero di brevetto). Due curiose fotine fatte da me medesimo, sotto blacklight, a uno dei set che ho attualmente, quello meglio conservato esteticamente, coi long magnets e le decal intatte. Ne ho avuti per le mani più di 10 set, di tutti i periodi, sia long che short magnets, e ne ho attualmente 4 set montati sia su chitarre dell'epoca che moderne... onestamente non ho mai trovato nessuna replica moderna che gli tenga testa, e posso dire che anche di quelle ne ho avute e provate di ogni, comprese le più costose (mi mancano le repliche di Vincenzino nostro, ma solo perché quando lui ha iniziato lì avevo già tutti veri ). I PAF vintage hanno un'apertura, una definizione, una dinamica e una complessità armonica non riproducibile con i materiali odierni; inoltre, accoppiati al giusto harness, si ripuliscono con il volume della chitarra in un modo sublime, permettendo di avere in pratica suoni clean crunch e lead da rock classico da un ampli monocanale tirato, senza usare nient'altro. E a differenza dei migliori repro che ho avuto, che a volte riescono a replicare una o due di queste caratteristiche, i PAF le hanno tutte insieme contemporaneamente. Se dovessi descriverli in una parola, direi che la più corretta è TRASPARENZA. Non sono pickup che impongono il loro suono, ma che lasciano trasparire le caratteristiche e le sfumature dello strumento e del tocco di chi lo suona... in poche parole: montali su una LP bella e diventerà sublime, mettili su una ciofeca e sentirai meglio che è una ciofeca, perché non coprono le magagne. Per il genere in cui eccellono: direi blues, rock classico, hard rock, jazz... escluderei solo il metal pesante (anche se c'è chi ce lo suona), ma solo perché sarebbero sprecati per suoni così compressi, non perché non sia possibile suonarci metal. Linko un paio di video suonati a cazz, li avevo fatti per gli amici con cui ci sentiamo nelle varie chat whatsapp, quindi senza pretese e senza star troppo attento alla qualità del suonato: l'ampli a cui sono attaccate è la mia Naughty Amps - Alpha&Omega, qui settata in modalità plexi '68, con volume casalingo... nessun pedale, se non uno slapback messo tra chitarra e ampli, per avere un minimo di ambiente.  Infine due dritte riguardo alle repliche PAF: molti costruttori di pickup ci hanno provato e ci provano tutt'ora (alcuni anche utilizzando parte dei materiali NOS), da quelli commerciali come Duncan e DiMarzio, per arrivare ai produttori boutique. Finora quelli che mi hanno convinto di più sono: - Wizz... non i normali, ma i Vintage Wire con magneti NOS, quelli che fa solo su richesta e che non ha sul sito, sono dei gran bei pickup, per un costo di circa 1200-1300€ - Stephens Design... il vecchio i pickup li da fare anche se sarebbe da menargli per la politica commerciale: dei suoi, ho preferito gli HD normali rispetto ai NOS Wire, cmq si parla sempre di un prezzo superiore al mulino abbondante. - Brandon Wound... best bang for the buck secondo me, sono i primi che consiglio a chi ha un budget basso o vuole sperimentare con delle buone repro la prima volta, non a livello dei primi due, ma il rapporto Q\P è davvero impressionante per i circa 250-300€ che chiedono (i Limited sui 450-500). - aggiungo 8Bomb perché so che ci sta sperimentando molto, e recentemente mi è capitato di provarne un set degli ultimi... sono belli, non economicissimi ma neanche costosi come i primi due citati: su clean e crunch mi sono piaciuti molto, i lead erano rovinati da una microfonicità un po' sopra la media. Tra le repliche che per me invece sono un NO, dico solo un nome, perché siccome in tanti ne parlano bene (secondo me non ne hanno mai sentito uno vero), rischiano di far buttare soldi: Throbak...  gLory P.S. oggi paradossalmente, l'unico a poter usare di diritto la sigla PAF è Larry Di Marzio, che ne detiene il copyright, e ha pure il copyright sulle bobine double white
  21. Si, in realtà la Goldtop coi PAF che ha provato Luca @il postino è anni '50, però ne ho altre moderne: una CC24 (l'unica Custom Shop sopravvissuta) e poi un paio di repliche Burst fatte bene, con legni e anche tutti i materiali vintage. Poi... praticamente tutte le altre chitarre che ho tenuto sono vintage: una LP Custom, un paio di SG, due LP junior single e double cut, una Goldtop del '52, una Supro del '59, una 335, e poi qualche straterella che sennò il @Bananas mi toglieva il saluto Ah, pure una Tele, ultima arrivata... e sicuro ne sto dimenticando qualcuna perché sto rincoglionendo e perdo il conto
  22. Intendo proprio i PAF, gli originali montati da Gibson sulle burst vere fino al 1960... ma estenderei tranquillamente il periodo di eccellenza fino alla metà degli anni '60, durante i quali venivano montati sulle prime SG (chiamate ancora Les Paul fino ai primi mesi del '63), 335 e vari tipi di hollow e semi-hollow, poiché sono di fatto, sia da un punto di vista costruttivo sia sonoro, uguali agli ultimi P.A.F. short magnets (cambia la decal in Pat. Number, perché Gibson ricevette appunto il numero di brevetto). Ne ho avuti per le mani più di 10 set, di tutti i periodi, sia long che short magnets, e ne ho attualmente 4 set montati sia su chitarre dell'epoca sia moderne... onestamente non ho mai trovato nessuna replica moderna che gli tenga testa, e posso dire che anche di quelle ne ho avute e provate di ogni, comprese le più costose (mi mancano le repliche di Vincenzino nostro, ma solo perché quando lui ha iniziato lì avevo già tutti veri ). I PAF vintage hanno un'apertura, una definizione, una dinamica e una complessità armonica non riproducibile con i materiali odierni; inoltre, accoppiati al giusto harness, si ripuliscono con il volume della chitarra in un modo sublime, permettendo di avere in pratica suoni clean crunch e lead da rock classico da un ampli monocanale tirato, senza usare nient'altro. E a differenza dei migliori repro che ho avuto, che a volte riescono a replicare una o due di queste caratteristiche, i PAF le hanno tutte insieme contemporaneamente. Se dovessi descriverli in una parola, direi che la più corretta è TRASPARENZA. Non sono pickup che impongono il loro suono, ma che lasciano trasparire le caratteristiche e le sfumature dello strumento e del tocco di chi lo suona... in poche parole: montali su una LP bella e diventerà sublime, mettili su una ciofeca e sentirai meglio che è una ciofeca, perché non coprono le magagne. Per il genere in cui eccellono: ti direi blues, rock classico, hard rock, jazz... escluderei solo il metal pesante (anche se c'è chi ce lo suona), ma solo perché sarebbero sprecati per suoni così compressi, non perché non sia possibile suonarci metal. Per le chitarre: se parliamo di Les Paul, direi tutte, ma li adoro anche sulle 335-345-355. Molti costruttori di pickup comunque ci hanno provato e ci provano tutt'ora (alcuni anche utilizzando parte dei materiali NOS), e finora quelli che mi hanno convinto di più sono: - Wizz... non i normali, ma i Vintage Wire con magneti NOS, quelli che fa solo su richesta e che non ha sul sito, sono dei gran bei pickup, per un costo di circa 1200-1300€ - Stephens Design... il vecchio i pickup li da fare anche se sarebbe da menargli per la politica commerciale: dei suoi, ho preferito gli HD normali rispetto ai NOS Wire, cmq si parla sempre di un prezzo superiore al mulino abbondante. - Brandon Wound... best bang for the buck secondo me, sono i primi che consiglio a chi ha un budget basso o vuole sperimentare con delle buone repro la prima volta, non a livello dei primi due, ma il rapporto Q\P è davvero impressionante per i circa 250-300€ che chiedono (i Limited sui 450-500). gLory P.S. oggi paradossalmente, l'unico a poter usare di diritto la sigla PAF è Larry Di Marzio, che ne detiene il copyright, e ha pure il copyright sulle bobine double white
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