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Giorgio V.

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  1. Come detto, provato brevemente ma l'ho trovato un overdrive molto chiaro e dinamico e davvero bello "sotto le dita". Stiamo parlando di suoni da gain medio comunque.
  2. Ti raccomando l'OD3 se vuoi un pedale che copra lo stesso territorio del BD2 ma un pò più grosso.
  3. In Jan ray, assieme all'aphelion, è uno di quei pedali che ho provato brevissimamente nella vita ma mi è rimasto nel cuore.
  4. Lo switch momentaneo è una gran cosa, ce l’ho sul phaser. L’hoof invece ha il bypass duro vecchio stile, che quando lo premi pare che si spacchi il pedale
  5. Bello il nabla e bello anche l’hartman che ho avuto per diversi anni. Sicuramente un flanger per suoni più classici
  6. Ho pensato che sarebbe interessante un thread in cui ognuno parla della sua / delle sue pedaliere, spiegando la scelta dei pedali, come li utilizza, come combina gli effetti etc. Si accavalla un pò con la sezione gear ma perché non raccogliere tutto nella stessa discussione? Inizio io. Il segnale è Octron 2 - Polytune - Macrodose - Turbo rat - Hoof - Walrus Monument - EQD Grand Orbiter - TZF2 - DD3. E' tutto in linea, avevo pensato di usare uno switcher, soprattutto per invertire l'ordine dei pedali all'occorrenza, ma sarei veramente castrato con gli spazi e tutto sommato ho deciso di fare a meno. E' cablata mogami e, dosando bene la combinazione tra buffer e pedali tbp, devo dire di essere molto contento del segnale. Questa la la pedaliera "bella", quella con i pedali un pò ricercati che uso tendenzialmente a casa, a prove o comunque in situazioni con palco dove non devo tenere gli strumenti sott'occhio. E' pensata per essere usata con entrambi i miei ampli, sia il "marshall", cioè la Reeves Super 78, sia il "fender", ovvero il Mesa Fillmore. In entrambi i casi mi attacco sempre all'ampli già sporco oppure, nel caso della Reeves, pienamente incazzato, a scelta. L'idea di base di questa pedaliera è l'opposto di "set and forget", anzi, è fatta con l'idea che ogni pedale può fare più cose, con l'invito a interagire con i potenziometri, cercare suoni e combinazioni che siano di ispirazione. L'Octron 2 è un pedale che ho da tanti anni ed è un octaver eccezionale che tanti hanno avuto. Il mio uso preferito è con l'ottava bassa e alta accesa e il direct spento, per suoni lead davvero strani, sopra l'ampli già incazzato o comunque sopra i pedali a valle. Va primo in pedaliera perché l'ottava alta "nasconde" un fuzz al germanio che non ama i buffer, e anche per assicurare il miglior tracking all'ottava bassa. Bello anche con solo direct e ottava alta accesa, usato come un booster fuzzoso. Il Polytune 3 l'ho scelto perchè trovo comoda l'opzione di avere sia il buffer che tbp a scelta, in quanto all'epoca ancora non avevo idea del routing completo e di che pedali avrei messo. Il Macrodose è un envelope filter davvero assurdo, praticamente una variante del subdecay prometheus dlx ma con aggiunti il controllo volume e soprattutto blend, indispensabile perché l'EF abbia il giusto impatto e versatilità oltre al il classico quack quack. E' un pedale abbastanza complesso ma con una infinità di suoni, a me l'EF piace molto sulle ritmiche sporche e molto staccate, piuttosto che per cose funky, che comunque fa senza problemi. Messo presto in pedaliera così che la dinamica non sia influenzata dai pedali a valle. Il Turbo Rat è il jolly della pedaliera, funge da secondo canale dell'ampli già sporco, fa da overdrive leggero o da distorsore sul pulito e fa anche da ottimo lead boost con l'ampli incazzato o nell'Hoof. Proprio per questa ultima cosa ho preferito il Turbo al rat normale, nonostante quest'ultimo, sul pulito, abbia una pasta più bella. Questo Turbo Rat è dell'89, primo anno di produzione, pedale molto sottovalutato. Anche i più recenti, sempre made in USA, sono belli, ma i pot sono di qualità inferiore e rendono difficile settare i suoni con il gain molto basso. Praticamente il mio suono di base è Turbo rat dentro l'ampli sporco, e per fare il pulito si abbassa il volume. L'hoof è un gran bel fuzz. Grosso da morire ma con un bel taglio di frequenze che lo fa uscire bene (per essere un muff). E' uno dei pochi fuzz che ho provato che suona bene sia con marshall che con fender settati già sporchi. All'occorrenza metto davanti il rat e buca benissimo. Lo uso come suono alternativo al rat. Il Walrus monument è un tremolo piuttosto versatile, diverse opzioni di forma dell'onda e il controllo del volume che sul tremolo non fa mai male, modalità standard e harmonic, ma soprattutto tap tempo che per me è fondamentale quando uso il tremolo in modo invasivo. Tuttavia, 90% del tempo lo uso in modalità standard e settato in modo abbastanza discreto, per aggiungere un pò di movimento a parti pulite altrimenti banali, accordi lunghi etc, senza aggiungere una vera e propria modulazione. Un altro suono molto figo è usare il monument con il depth alto assieme al phaser, con un suono staccato che, andando e venendo, interagisce sempre con un punto diverso dello sweep del phaser, un pò come mettere il phaser dopo il delay. Da notare il nastro adesivo montato sul led del tempo, perché altrimenti è davvero troppo luminoso e da fastidio agli occhi. Il grand orbiter è un phaser molto bello, tutti i pedali EQD che ho avuto sono progettati bene, con un set di funzioni intelligente, ben tarati. Il phaser per me è la modulazione giusta per i distorti, lo uso di norma senza stravolgere il segnale - grazie anche al depth che è in realtà un controllo di mix - e con la velocità piuttosto bassa, sempre per aggiungere un pò di moto a una parte un pò noiosa, magari per colorare il chorus finale di un brano un pò pop/rock. Bella anche la possibilità di fermare l'LFO e usarlo come un filtro statico, soprattutto assieme all'Hoof per dare un taglio di frequenze al fuzz molto particolare. Il foxrox tzf2 è in questo momento il mio pedale preferito. Impossibile tirarci fuori un brutto suono. "Caldo e avvolgente", a fuoco ma senza essere fastidioso, senza sottofondi sgradevoli. Anche qui la possibilità di dosare non solo il volume, ma anche il mix del flanger è ottima ed è la chiave per tirare fuori con facilità tanti suoni diversi. Può essere un bellissimo chorus oltre che un flanger se settato con il depth basso e fa anche vibrato mettendo in mezzo lo switch della polarità. Polarità positiva molto bella sui distorti, ma di norma lo uso con polarità negativa su suoni semipuliti, aggiunge una spazialità straordinaria senza essere stucchevole. Il ramp è un controllo fighissimo che fa schizzare in su la velocità dell'LFO nello spazio di un paio di secondi, effetto bello da solo, incredibile se phaser e flanger sono usati insieme (con moderazione). L'unico difetto è che questo pedale e il walrus non si amano, il tremolo fa emergere uno strano rumore di sottofondo, dal vivo non si nota, ma in casa sì. Infine il classico DD3, che resta però uno dei miei delay preferiti perché è facilissimo settarlo e tirarci fuori quello che vuoi. Non ha la spazialità di altri delay (skreddy echo...) ma è molto più immediato e va bene sempre, soprattutto va davanti all'ampli incazzato senza impastare e lo stesso suono funziona sia per ritmiche che per lead: è un delay che non rompe mai i coglioni. Il mio modo di usare il delay è molto basico, fondamentalmente per far tappeto, ma è un pedale cui non potrei rinunciare. Questo DD3 in particolare è un vecchio MIJ, di fatto è un DD2 con il chip "lungo", dal suono fondamentalmente caldo e piuttosto "analogico". La cosa divertente di questa pedaliera, come ho cercato di illustrare, è spippolare e combinare i vari effetti, trovo che sia una grandissima fonte di ispirazione quando si tratta di scrivere e arrangiare con la band, anche se poi magari tocca scattare una foto ai pomelli per ricordarsi come hai fatto. Poi c'è la seconda pedaliera: Significativamente più basica e con il minimo indispensabile per suonare con la tribute. Il segnale naturalmente va da destra a sinistra. Digitech DROP per i brani accordati mezzo tono sotto (anche se fa pure da bellissimo octaver all'occorrenza). TU2 si spiega da solo. OD3 da usare come lead boost con la Reeves. Altro pedale, comunque, molto sottovalutato a mio parere. Mooer Black secret da usare come suono principale sopra il Fillmore già sporco, non serve spegnerlo mai. TR2, semplicemente un classico assoluto, e se avesse il tap tempo lo userei anche nell'altra pedaliera. DD3, stavola un "banale" made in taiwan, ma va benissimo anche questo anche se è giusto un pò meno caldo. L'idea qui era di avere solo pedali boss ma non esistono alternative al drop e al rat che io sappia. Il DS1 non va bene, il BD2 mi piace meno del rat, forse dovrei provare un DS2 ma comunque il drop stonerebbe in ogni caso. Sotto a chi tocca!
  7. Nei casini per le repliche ci sono finiti TANTI artigiani. A volte consapevolmente, a volte involontariamente. E' un discorso complesso, che parte negli anni 80 quando le Burst iniziano ad essere roba costosa e gente come Baranet o Derrig inizia a fare le prime repliche. All'inizio erano cose abbastanza ingenue, le chitarre erano abbastanza fedeli nell'estetica ma avevano tanti segni idonei a identificarle come repliche in mano agli esperti. Poi la gente ha iniziato a replicare anche i segni delle lavorazioni che trovi nel vano dei potenziometri (roba tipo "chew marks" e "widow's peak" per chi vuole approfondire l'argomento) e là il discorso è iniziato un pò a cambiare.
  8. Sheldon non finì in mezzo a uno scandalo qualche anno fa perché spacciava repliche con parti vintage per burst vere?
  9. Stacco il velcro dal pedale e viene via un pezzo di vernice: quanti porchi devo tirare?

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    2. Giorgè

      Giorgè

      scaldare sempre prima di rimuovere adesivi vari...PD

    3. Giorgio V.

      Giorgio V.

      Eh, una buona lezione per la prossima volta...

  10. Bellina dai.
  11. Il foxrox paradox è uno dei pedali migliori che abbia mai avuto, e non parlo solo di flanger.

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    2. Giorgio V.

      Giorgio V.

      Io ho l'ultimo, il tzf2 verde. Non so dirti rispetto al primo, che però per il forum è passato. Credo che le due versioni successive (il tzf2 e il tzf2 verde) rimuovano un po' di "grasso" che c'era nel primo per rendere il pedale più immediato. Posso solo dirti che è estremamente musicale, non c'è un brutto suono dentro.

    3. Ric

      Ric

      E ci creo, ho avuto un solo foxrox octron 2 ed era una figata pazzesca. L'unico difetto era che pesava 20 Kg!

       

    4. Giorgio V.

      Giorgio V.

      Sì è un mattone, ma lo considero inamovibile anche quello. Sarei curioso di provare i drive di foxrox, il festival e il fr100 (o comesichiama).

  12. Mi sembrano estremamente gonfiati, anche al netto che si tratta di spese che poi vengono detratte dai ricconi.
  13. Minchia che crudeltà.
  14. La Framus ancora ancora era carina..
  15. Grazie lo stesso Vale :)
  16. La vecchia pedaliera è durata quasi due anni… neanche male. La nuova è un’altra roba. Solo l’Octron 2, comprato penso oltre 10 anni fa da @emanux, sopravvive a qualsiasi cambiamento. Poi il segnale fa: - polytune - all pedal macrodose - rat - eqd hoof - decibelics golden horse - walrus monument - foxrox tzf2 - DD3 mij sotto come al solito il ciocks DC10. La pedaliera è completa, anche se devo ordinare altri cavi mogami per finire il cablaggio, per ora è un misto mogami/george l. L’idea è di avere una pedaliera per suonare fuori, ma anche per cercare suoni diversi, combinare i vari effetti e lasciarsi ispirare. Per questo ho voluto evitare cose con preset etc che rendono l’uso dei pedali molto “rigido”. Giro i pot e vediamo cosa succede. Ci ho lavorato furiosamente per un paio di mesi, adesso spero duri.
  17. Ho preso il Walrus Monument V2. Del JAM leggevo che non è un tremolo molto discreto anche a settaggi bassi. Il Walrus è il contrario, è un tremolo quasi troppo discreto, nel senso che ho dovuto capire bene l'interazione tra il pot del volume e quello del depth per avere uno stutter abbastanza incisivo, e comunque preferisce lavorare su un segnale abbastanza pulito piuttosto che a inizio catena degli effetti, cosa che un pò mi dispiace perchè tremolo dentro l'envelope filter ho sempre trovato fosse un suono interessante. Però suona molto bene.
  18. No no @Vale, troppo generoso, te lo pago!
  19. Sì l'ispirazione è quella.
  20. potrei sentirmi costretto a prendere una tele o anche una jaguar per accompagnare, rigorosamente con paletta in tinta peró!
  21. L’altro ampli ahimè non ha abbastanza manopole
  22. Hai ragione anche tu, nel senso che - se non ricordo male - la mod originale la fece billy zoom, poi Divided ci rimise le mani e aggiunse un master. In giro le info si trovano, comunque, e anche i dettagli della mod, ma non ho mai avuto il cuore di prendere un bassman originale e farci mettere le mani.
  23. L'altro ampli è un modestissimo ENGL Classic, combo 50 watt versione 2x10. E' un due canali cui sono affezionato perché è stato il mio primo valvolare, ce l'ho ha più di 20 anni, è affidabile e suona ok. Di solito è l'ampli che lascio in sala prove, ma in questo momento è a casa. Di meno culattone c'è poco! La Flying V invece è una chitarra fatta per me da Davide Santucci ormai tre anni fa. Replica di una flying V in korina del 58 salvo che alcuni dettagli per mio gusto personale (dot grandi a lato della tastiera, bottone della tracolla dietro il manico, volume e tono master invece che due volumi). E' la mia "numero 1", ne ho parlato qua. Battute a parte, non penso cambierò il tolex al Fillmore, ha il suo perché anche se non sarebbe stata la mia prima scelta. Piuttosto veramente lo trasformo in testata.
  24. Ho finalmente avuto l'occasione di usare il mio nuovo combo con la band e penso sia giunto il momento di scrivere alcune impressioni. Il combo è di ispirazione Fender anni 60, due canali (in teoria) identici con controlli indipendenti, tre modalità cadauno: clean, drive e hi. Partiamo dall'estetica. A me il colore fa sinceramente cagare, ma l'ho trovato così a un buon prezzo e dunque pazienza. Peraltro il venditore mi ha "omaggiato" anche di un case già pronto per trasformarlo in testata con tolex nero, realizzato dai bravissimi ragazzi di RedSeven, ciò che era in effetti la mia intenzione originale (di prendere una testata intendo). Per ora comunque resta combo, come spiegherò. L'ampli dunque l'ho comprato usato. Il precedente proprietario aveva montato un G12-65 al posto dell'originale Celestion C90, il black shadow. A me il G12 non piaceva, i C90 non li ho mai amati (e comunque usati non si trovano facilmente), ho quindi messo un V30 e sono contento. Il cono è nuovo di pacca quindi dovrà smussarsi un pochino, ma già così suona bene. Attaccato alla 2x12 verticale MESA, sempre con i V30, suona meglio. Parlo prima delle caratteristi che "base" dell'ampli, poi passo ai tre canali. Ha un bel riverbero a molla, non sono un megafan dei riverberi in generale e lo tengo bassino giusto per dare aria al suono. I tre canali hanno una equalizzazione flessibile ma molto meno "drastica" di come sono abituato con MESA. Se lo confrontiamo con un mark V, dove ogni pot va settato alla perfezione e ha un' escursione molto ampia, questo è decisamente più facile da settare. E' un ampli di base spostato sulle medioalte e già suona benone tutto a metà, senza dover fare grosse correzioni di partenza. Ha un presence molto morbido ed efficace, basse poco ingombranti che si possono alzare senza problemi per dare pancia, alte con le quali, invece, è meglio non esagerare perché possono essere taglienti. Meglio alzare il presence per "bucare" di più. Switch per selezionare 25 o 50 watt (non lo uso, sempre a 50). Loop effetti (non lo uso, modulazione e delay sempre nell'input). E' piuttosto leggero, 20 chili, ciò che mi invoglia per ora a tenerlo configurato come combo, perché è pratico avere un ampli che posso portare in giro senza troppo peso né ingombro. Ora i tre canali Il clean è molto bello, chiaramente fenderoso, rimane pulito fino a metà, poi inizia a increspare e andare in territorio tweed (così dicono). Il drive è la modalità per la quale ho comprato l'ampli. Fondamentalmente stavo cercando un ampli che mi desse un crunch incazzato di stampo fender, brillante e aperto, con una pasta diversa dal Marshall. Il mio suono di riferimento era questo e con il FIllmore ci sono arrivato. Quello usato nel video da Mike Ness è un Bassman blackface, probabilmente AB165, modificato da Divided by 13, ma non è una mod che stravolge il suono. E' un suono che ho cercato per molto tempo, che combina il crunch con una brillantezza che (a me) ricorda quasi una chitarra acustica, e per me è uno dei suoni più belli che possa avere una chitarra ritmica, in assoluto. Funziona bene anche come base per i pedali, con un overdrive o un RAT puoi arrivare a coprire tranquillamente gli anni 80 e 90. La terza modalità, hi, dovrebbe essere un suono più lead. Personalmente non lo capisco, l'ampli non guadagna in distorsione in modo particolarmente significativo, ma si gonfia molto di basse e la saturazione si comprime. Immagino che dovrei testarlo bene a volumi seri per capirci di più, ma francamente non mi serve per quello che faccio con l'ampli. I due canali sono identici e del tutto indipendenti, dall'equalizzazione al gain al master. Immagino che questo permetta una flessibilità significativa, personalmente li setto però molto simili, entrambi in drive, uno per ritmiche e uno per lead, con più volume, un pò di gain in più, meno alte e più medie. Molto comodo. Preciso che a mio avviso i due canali non suonano mai esattamente uguali, anche copiando perfettamente la posizione dei pot, ma questo è del tutto trascurabile, perché non penso che qualcuno sia interessato a usare uno switch per passare da un suono a un'altro identico. Nel complesso sono molto contento dell'acquisto. Lo trovo un ampli "complementare" rispetto alla Reeves, pratico leggero (anche grazie ai trasformatori non proprio enormi) e che suona in modo che mi piace. E' difficile per me dire quanto autentico sia rispetto ai suoni Fender di riferimento, ma è una cosa che mi interessa fino a un certo punto. Un piccolo appunto per quelli che si chiedono se la qualità Mesa sia o meno scesa dopo l'acquisizione da parte di Gibson. Dico solo che una volta il logo "Boogie" era in rilievo, ora è un adesivo, e il jack d'ingresso della mia Mark V aveva una presa molto più salda di questo. Gibson pidocchiosi.
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