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Tutti i contenuti di Giorgio V.
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La Derrig: La Max La Derrig è la chitarra che usa tuttora Slash per registrare il più delle cose, quella cui ha rotto la paletta facendo il neck dive etc..
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Non so da dove ti venga l' info sui prezzi visto che in Italia non le ho ancora viste in vendita. Io ho scritto che è indimostrabile che i pezzi di legno influenzino il suono, e personalmente credo che non lo facciano, ma per una ragione di puro PRESTIGIO preferisco il pezzo unico (che poi in realtà una Les Paul ha già il body in tre mezzi, il mogano e il top in acero bookmatched, facciamoci caso). Comunque per me la liuteria, o la cura costruttiva è un' altra cosa. Posa dei tasti, come è fatta la coronatura, come sono fatti i solchi sulle sellette, l' incastro manico/body (soprattutto). Sono tutte cose che all' atto pratico certamente valgono molto di più per la risposta concreta che ti dà lo strumento del numero di pezzi del body. E sono cose che Gibson nelle sue chitarre fatte negli Stati Uniti offre ancora a un certo livello. Comunque, 1000 euro per una Studio non li darei, 600 per una usata, se la provo e mi piace, senza il minimo problema.
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Probabilmente nuova si trova sotto i 4000. Altro che 60000! Anch'io personalmente però prenderei un R7 e cambierei le plastiche, o comprerei una R7 con le plastiche nere, ne hanno fatte alcune alla Gibson, vista e provata.
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EPPURE anche Francè qualche volta sbaglia Slash ha SIA una Derrig, che è quella completamente faded che Gibson ha riproposto in questi giorni (replica di una replica ), facilmente distinguibile perchè ha un pickup zebra al ponte e reverse zebra al manico SIA una Max, simile ma facilmente ditinguibile perchè ha double blacks. La Derrig montava e monta i Seymour Duncan Alnico Pro II, è da lì che Slash ha iniziato a montarli su tutte le sue chitarre.
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Ma se proprio nel thread che hai aperto tu sulla tua Tokai concordavamo che più pezzi/meno pezzi é una questione di prestigio ma non ha nulla a che vedere con la qualità timbrica dello strumento? E comunque come c'é chi marcia sul logo per vendere, c'é anche chi si auto influenza a credere che una chitarra da 300 euro valga come una da 1500 o che le marcha blasonate "ti prendono solo per il culo" etc. Non dico sia per forza tu ma anche questo é un pattern ricorrente. E poi c'é anche chi ha le orecchie meno buone di altri, perció i commenti vanno presi con le pinze. Ma mi fido di più di uno che commenta sulla chitarra da 5000 euro piuttosto che di quello sulla chitarra da 300 visto che nella stragrande maggioranza dei casi sarà uno che se ne intende di più (difficilmente prendi una chitarra fatta a mano come primo strumento).
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Guarda , sono nel processo di "rivitalizzare" la mia vecchia Studio che ormai ha 15 anni suonati e quasi più nulla di originale, aspetto di vedere come suona dopo un completo restyling del wiring pot e cap, e poi vedo. Al ponte peró starei pensando di mettere un Duncan phat cat..
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Praticamente chiunque avesse una Les Paul anni 50 negli anni 60/70 ci ha messo le Grover o altre meccaniche di più altro profilo. Più che altro perché le chiavi stock delle Burst facevano cagare (quella attuali delle Reissue sono molto meglio). Non solo Page (sulla #1 e la #2), ma anche Peter Green, Kossof, Dickey Betts... La Oxblood di serie ha le Schaller (simili, ma cromate ahimé) e mi piacerebbe Groverizzarla, ma mi starebbe sui peri averei i buchi dietro delle viti)
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Come si fa a dire che le Grover non stanno bene su una Les Paul? Follia pura!!!!!
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Per 600 euro usata me ne infischierei alla grande..
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Mah. Per me una Les Paul DEVE suonare brillante. Ho tolto i Burstbucker dalla mia Oxblood, ma mi dispiace di averli venduti.
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Mi piace la Goldtop con le plastiche nere, molto. Avrei preferito un battipenna multi-ply però. E non impazzisco per i knobs diversi, probabilmente li cambierei subito. Apprezzo moltissimo invece le chiavi Grover di serie. E Bonamassa è un chitarrista più che favoloso, mi sconvolge che qualcuno non lo apprezzi.
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Se si decidessero ad arrivare in Italia potrei pensarci seriamente. Mi piace molto anche l' idea del binding "natural".
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A me le Gustavsson piacciono, anche se non quanto una Les Paul tradizionale nell' aspetto. Comunque se vai da lui coi danari ti fa anche una replica "vera" diciamo, come testimonia la categoria dei custom orders.
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Un kit del genere non mi genera alcuna gas. Non è una cosa da Lespaulisti. L' assemblaggio, la chitarra frankenstein è una cosa da fenderisti. IMO.
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Ovviamente (nell' attesa che arrivino anche i miei) attendo pure il tuo review!
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Hai sperimentato coi altezze di pickup e dei poli dei medesimi? Di solito il wiring è l' ultimo dei problemi, soprattutto se non sei contento del suono quando i pot sono sul 10. In ogni caso potresti sperimentare con il tenere i toni un pò più bassi, sicuramente domeresti le frequenze più alte (se le senti fastidiose) e di conseguenza percepiresti più basse.
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Ottimo a sapersi. Come sfruttabilità per passare con il volume tra Lead / Crunch / Pulito? Quando arriveranno i miei, che nel frattempo ho ordinato alla RS, saprò fare un confronto tra stock, CTS normali e i Superpots.
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Pelham! Pelham! Bellissimo colore su una Flying V.
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Giusto, ma devi anche considerare che il valore effettivo del potenziometro e del condensatore incidono sulla frequenza che viene ad essere tagliata dall' azione del pot. E' comunque vero che con il wiring 50's style le alte non vengono scaricato subito come avviene con il wiring moderno, ma questo effetto può essere ulteriormente affinato scegliendo bene pot e cap per avere la risposta preferita dall' azione del volume.
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G.A.S. da risparmio, questo sì che è un bell' ossimoro!
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Per essere sicuro guarda il canale dei fili che va dal vano dei potenziometri verso i pickup. Se la sezione è squadrata vuol dire che il routing è stato fatto prima di incollare il top (che quindi è separato), se invece è circolare vuol dire che body e top sono un unico pezzo di mogano :) Purtoppo non penso di farcela al raduno.
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Ho avuto (come volume) i lineari e i logaritmici per un annetto cadauno. I Superpot dovrebbero avere una curva "ibrida" tra i due. Considera che io suono abbastanza spesso con quantità di gain non spropositate, ma diciamo "consistenti". I lineari non pulivano abbastanza. I logaritmici (CTS) fanno scendere il segnale di brutto tra il 10 e l' 8, usati sull' ampli già pulito non servono a nulla. Sparisci e basta. Soprattutto con i pickup fuori fase à la Peter Green (cosa che ho tolto, ma potrei rimettere) i Log sono proprio poco sfruttabili. 'Sta pace dei sensi non l' ho ancora trovata, ergo continuo a sperimentare.
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Ma non penso che qualcuno si aspetti quel tipo di differenza cambiando un pot (a meno che non abbia un' idea fuorviante della questione). Quello che io cerco è sfruttabilità dei controlli, non un cambio del suono tutto a 10. Ossia: volume sfruttabile per pulire il suono senza cambiare canale dell' ampli, toni sfruttabili per uscire e rientrare nel mix quando passi da ritmica a solista. Essenzialmente insomma controlli che funzionino come dovrebbero principalmente per l' utilizzo nei live.
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Sarebbe bello averne una piccola demo... Comunque sono chitarre che ho avuto l' occasione di provare, la trovo veramente eccezionale come estetica e anche ottima come suoni, in fondo combina un pò della Junior con quell' Alnico V dalla categorizzazione così elusiva.. Non sapevo che le 72 non avessero il top in mogano separato (come le reissue attuali purtroppo). Cool!
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Considera che conta tanto sia se hai usato il '50s wiring (che non ho capito ancora se l' hai messo), sia il valore del condensatore. Più basso = meno alte tagliate.